Dazi Usa, l’allarme di CNA Umbria: “Senza nuovi mercati, produzione e occupazione a rischio”

Il presidente Carloni chiede interventi urgenti: "Subito fondi regionali per aiutare le imprese"

Con la minaccia concreta di un crollo dell’export e dell’occupazione come diretta conseguenza dei nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump, la CNA Umbria lancia un appello alle istituzioni regionali: “Occorrono misure urgenti e straordinarie per sostenere le imprese umbre”, afferma Michele Carloni, presidente dell’associazione, preoccupato dai primi effetti di quella che definisce una vera e propria guerra commerciale internazionale.

Un pericolo reale per l’economia umbra

A rischio ci sono centinaia di piccole e medie imprese della manifattura, molte delle quali dipendono dall’export per oltre il 90 percento del loro fatturato. “Se non troveranno mercati alternativi”, ha spiegato Carloni, “si rischiano blocchi produttivi e perdite occupazionali drammatiche”. L’urgenza, sottolinea, è dettata dalla necessità di intervenire entro Pasqua con misure regionali mirate, in attesa che l’Unione europea e il governo nazionale riescano a negoziare con Washington o attuare contromisure efficaci.

Le proposte di CNA: fiere e showroom per aprire nuovi sbocchi

Tra gli interventi proposti da CNA Umbria, già presentati all’assessore regionale allo sviluppo economico Francesco de Rebotti, spicca un potenziamento del “bando fiere”. La richiesta è quella di raddoppiare il fondo a 4 milioni di euro e di modificare la struttura del bando stesso, consentendo alle imprese di partecipare a un maggior numero di eventi internazionali, sia all’interno che al di fuori dell’Unione europea. Inoltre, i contributi dovrebbero essere maggiorati nel caso in cui i progetti di internazionalizzazione si concentrino su nuovi mercati.

Parallelamente, CNA chiede di rafforzare anche il “bando Travel”, con una dotazione di almeno 2 milioni di euro. In particolare, viene suggerito di puntare sulla creazione di showroom all’estero, strumenti ritenuti più efficaci delle consulenze, che in alcuni casi possono generare distorsioni nel mercato.

La richiesta: strumenti straordinari anche a livello nazionale

In parallelo al pressing sulla Regione Umbria, CNA e le altre associazioni d’impresa stanno sollecitando misure straordinarie anche a livello nazionale. Tra le ipotesi in campo, si valuta persino la sospensione del Patto di stabilità europeo, per permettere agli Stati membri di sostenere concretamente le imprese nel loro riposizionamento sui mercati esteri.

Siamo consapevoli che i dazi Usa pongono un problema che va oltre le competenze regionali“, ha ammesso Carloni. Tuttavia, ha concluso, “se adeguatamente finanziati, i bandi fiere e Travel possono offrire un valido sostegno alla diversificazione dei mercati, che sarà la sfida cruciale per le imprese manifatturiere umbre nei prossimi anni”.

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