Si torna a a parlare della vicenda dell’ex palazzo comunale di Collescipoli inserito dal Comune fre i beni che verranno ceduti in concessione per farne strutture ricettive. La petizione inviata lo scorso 29 aprile dall’associazione Astrolabio a Palazzo Spada per bloccare questa decisione – che fra l’altro porterebbe alla chiusura dell’unico spazio di ritrovo e della sede distaccate dei vigili urbani in un momento in cui atti vandalici e furti si susseguono a ritmo crescente – ma l’operazione non sembra aver sortito alcun effetto.
Infatti proprio in questi giorni, sottolinea l’associazione, è arrivata una risposta del Comune di Terni, “firmata non da un rappresentante politico, ma da un dirigente, da cui si consegue il sospetto che l’Amministrazione Comunale non abbia alcun riguardo della volontà dei cittadini, calando le proprie decisioni da punti di vista che non rispecchiano le esigenze della popolazione”.
Nella risposta il comune sottolinea che “quanto affermato nella petizione non trova fondamento né nei fatti né sul piano giuridico. L’ Amministrazione Comunale, nell’ambito del più ampio processo di valorizzazione dei borghi e del proprio patrimonio immobiliare, non ha previsto alcuna forma di alienazione degli immobili pubblici siti nel centro storico di Collescipoli”. Astrolabio replica: “Non abbiamo parlato di alienazioni, ma abbiamo bensì scritto che si vorrebbe cedere l’immobile in concessione”.
E rilancia: “Riteniamo che non prendere in considerazione una petizione di 316 firmatari e precludere l’audizione in commissione di un nostro rappresentante, è un atto antidemocratico.In questa battaglia di civiltà, ringraziamo l’associazione Italia Nostra dell’Umbria, che ha condiviso l’importanza per la nostra regione della salvaguardia di un palazzo simbolo della storia di un territorio”.