Alla chiusura dei seggi per i cinque referendum l’affluenza in Umbria è stata del 31,21 percento (in Italia del 30,5). In provincia di Perugia affluenza pari al 31,16 percento e in quella di Terni al 31,35 percento. In Umbria il quorum è stato raggiunto solo nel comune di Paciano (51,38) mentre l’affluenza più bassa si è registrata a Cascia (16.20).
A Terni città ha votato il 30,63 percento . Comune con più votanti Allerone dove si è toccato il 43,6 percento. Seguono Parrano (43,5), Porano (37.3) e San Venanzo (35,9). Comune con l’affluenza più bassa Calvi dell’Umbria (21.4 percento).
L’esito dei cinque quesiti
A puro titolo statistico – ma il dato comunque rappresenta l’espressione della volontà di una fetta della Regione – il sì vince in tutti e cinque i quesiti proposti, anche se nell’ultimo, quello sulla cittadinanza, le posizioni sono molto meno nette.
I quattro referendum sul lavoro promossi dalla Cgil vedono i Sì tutti sopra l’80 percento: questo perchè naturalmente chi era contrario ha preferito astenersi piuttosto che contribuire al quorum pur vontando no. La scheda verde, quella sui licenziamenti illegittimi,vede vincere il Si con il 90,13 percento e il No fermo al 9,87; la scheda verde sulle indennità dopo i licenziamenti vede il Sì con 88,81 percento e il No all’11,19; la scheda grigia del quesito sulla tutela dei contratti a termine vede il Si ben oltre il 90 percento (90,52) e il Si al 9,48; la scheda fucsia, relativa al quesito sulla responsabilità negli infortuni sul lavoro vede vincere i Sì con l’89 percento, rispetto ai no fermi all’11. La scheda gialla, quella sulla riduzione degli anni per ottenere la cittadinanza italiana vede il Si vincere con il 64,92 percento contro il No al 35.08 percento.