Contro il progetto del nuovo stadio Liberati si leva di nuovo la voce critica di Pierluigi Rainone, attivista ambientalista e presidente di Medicina Democratica, stavolta spalleggiato da Gianni Giovannini, ex direttore generale dell’ ospedale Santa Maria di Terni,ex dirigente regionale per la programmazione sanitaria e presidente del comitato per il salvataggio dell’ospedale di Terni
Rainone e Giovannini vanno all’attacco dell’inserimento nel Piano economico e finanziario del comune (lunedì mattina la votazione a Palazzo Sapda) di un passaggio inerente alla copertura finanziaria del progetto stadio-clinica, passaggio propedeutico rispetto alla firma della convenzione tra il Comune di Terni e la Ternana per il nuovo stadio. Un progetto come è noto, che prevederà fondi interamente privati e che ha ottenuto l’ok del Rup Piero Giorgini e della dirigente competente del Comune.
I due definiscono questa situazione “sconcertante” e pongono due domande ai dirigenti: “Perché non hanno inserito nella loro nota il riferimento alla perdita patrimoniale che avrà il Comune di Terni in seguito alla demolizione dello stadio comunale Libero Liberati?ono entrate che il Comune di Terni non potrà più avere e tutto ciò avrà gravi ripercussioni in materia di bilancio comunale da qui ai prossimi anni a venire”.
Da sempre infatti Rainone è contrario alla demolizione dello stadio anche se rischia di non avere più l’agibilità. E ancora: “Perché un’ operazione definita dai dirigenti comunali Giorgini e Marcucci finanziata interamente con fondi privati ha la necessità di fare parte del piano triennale economico e finanziario del Comune di Terni?”
Rainone spiega poi che ” un’ eventuale condanna erariale da parte della Corte dei Conti andrebbe a ricadere prima di tutto sui dirigenti comunali firmatari e poi sui consiglieri comunali che l’hanno approvata”