Pronti allo stato di agitazione se la Regione, deputata a gestire la sanità, non darà risposte ai problemi atavici che affliggono trasversalmente il personale della Usl Umbria 2.
L’annuncio è arrivato nella mattina del 30 Giugno nell’ambito di una conferenza stampa indetta dalle Rsu Uil Umbria 2 al termine del giro di consultazioni con il personale che opera nelle stutture ospedaliere servite dall’azienda: “Soltanto nei quattro ospedali del territorio, registriamo una carenza di 150 persone in organico dal 2022 ad oggi – sottolinea a nome delle Rsu la coordinatrice Carolina Galeazzi – questo mette a rischio i servizi fondamentali, ma anche la qualità del servizio che offriamo. Essendo sotto organico ci sono colleghi che non possono andare in ferie o ci vanno a scapito di altri: carichi di lavoro crescenti, turni sempre più gravosi e diritti negati come quello alla mensa e al tempo di vestizione”. Particolarmente difficile la situazione a Terni, Orvieto e Foligno, con una carenza che attraversa l’intero comparto: infermieri e operatori socio-sanitari, ma anche terapisti della riabilitazione, tecnici di laboratorio, ostetriche.
Le Rsu denunciano le mancanze della regione: “Le 700 assunzioni previste dalla Regione? Non abbiamo certezze che coinvolgano il personale che qui manca – dice Galeazzi- Se queste verranno comprese nel piano di fabbisogno triennale delle aziende sanitarie lo vedremo. Il tavolo tecnico si è riunito una sola volta e non se n’è saputo più nulla, così come i concorsi interni per coordinamenti e posizioni organizzative, fermi dalla fine del 2024 col risultato che in alcune zone ci sono coordinatori che fanno anche lavoro extra per coprire le posizioni scoperte. Non abbiamo mai incontrato la presidente di Regione Proietti, che ha la delega alla sanità, ma sanno la situazione. Tuttavia non hanno dato alcuni segnale. Se non ci saranno risposte siamo pronti allo stato di agitazione”.