La decisione, maturata dopo episodi di danneggiamento delle panchine e sottrazioni di oggetti dall’interno del luogo sacro, prevede che la chiesa resterà accessibile soltanto in occasione di alcune celebrazioni e in presenza di volontari. “Una scelta dettata dalle ultime contingenze, sicuramente dolorosa quanto ponderata nel tempo” hanno spiegato i responsabili, sottolineando come la sicurezza e la tutela del bene comune siano diventate prioritarie.
In concreto, le porte saranno aperte per la preghiera della sera il giovedì, per la preghiera dedicata ai malati il lunedì, per la preghiera per la Pace e in concomitanza con le attività della Comunità di Sant’Egidio, che offre sostegno a poveri e anziani.
A spiegare le motivazioni è intervenuta la consigliera regionale del Pd e volontaria della Comunità, Maria Grazia Proietti, che ha puntato il dito contro il degrado crescente: “In questi ultimi tempi abbiamo visto dalle cronache brutti gesti nei confronti di beni pubblici, come le panchine. Le panchine non si rovinano da sole, si rovinano se si ha la voglia di distruggere. Le piante non si rovinano da sole, ma solo se si usano come cestini per buttare di tutto”.
Il problema, secondo Proietti, è radicato in una mancanza di rispetto diffuso: “Avevamo cercato di tenere aperta la chiesa per permettere una preghiera, una visita. Tuttavia i furti, la graticola, i pochi soldi delle elemosine e persino una copertina che proteggeva la Bibbia rubate ci hanno indotto a tenere aperta la chiesa durante le funzioni”.
Tuttavia, qualche spiraglio di apertura rimane: se sarà presente “qualche persona di buona volontà, come la carissima Ersilia che non finiremo mai di ringraziare”, la chiesa potrà essere accessibile anche al di fuori degli orari stabiliti. Il messaggio finale di Proietti è un appello alla cittadinanza: “Dipende da noi cittadini il rispetto del bene comune, da ognuno di noi”.