Polizia locale Federighi avrà un ufficio personale. Masselli: “Esposto in Corte dei Conti”, insorge il Pd

Il consigliere Federighi, delegato alla sicurezza, ottiene un ufficio nel Comando della polizia locale di Terni, ma FdI contesta i costi per il Comune e annuncia un possibile esposto alla Corte dei Conti.

ll consigliere comunale Raffaello Federighi, delegato alla sicurezza del sindaco Stefano Bandecchi, avrà un ufficio all’interno del Comando della polizia locale, situato nella nuova sede comunale di Terni, soprannominata dai cittadini “il Pentagono”.

L’assegnazione dello spazio, che include anche arredi, dotazioni informatiche e uno staff di segreteria dedicato, è stata ufficializzata da una disposizione firmata dal direttore generale del Comune, Carbone, e indirizzata ai dirigenti competenti, tra cui la comandante della polizia locale Gioconda Sassi.

La decisione pone fine a un lungo braccio di ferro tra Federighi e l’amministrazione, con il consigliere di Alternativa Popolare (Ap) che aveva più volte chiesto una sede operativa adeguata al suo ruolo. L’ultimo tentativo di ottenere l’ufficio era avvenuto appena il giorno prima, in un acceso confronto con gli agenti della polizia locale, che non erano riusciti a trovare una soluzione immediata.

Polemiche politiche e possibile esposto alla Corte dei Conti

L’assegnazione dell’ufficio ha scatenato forti polemiche in Consiglio comunale. Orlando Masselli, esponente di Fratelli d’Italia (FdI) ed ex assessore al bilancio, ha contestato apertamente la scelta, ritenendola un aggravio ingiustificato per le casse comunali.

“Non è corretto né da un punto di vista politico né di giustizia contabile”, ha dichiarato Masselli, sottolineando che lo Statuto comunale prevede che i consiglieri possano svolgere attività di analisi e studio senza percepire indennità o beneficiare di risorse aggiuntive.

L’assegnazione di un ufficio fisico, dotazioni tecnologiche e personale di segreteria rappresenterebbe, secondo Masselli, una spesa non conforme alle normative dell’ente. “Per questo motivo mi riservo di presentare un esposto alla Corte dei Conti”, ha annunciato, lasciando intendere possibili sviluppi sul piano legale.

Arriva anche la nota durissima del Pd che ha depositato con urgenza questa mattina una richiesta di accesso agli atti, “affinché si possano conoscere tutte le informazioni rilevanti per verificarne legittimità e trasparenza. “Acquisita la documentazione, valuteremo ogni iniziativa ritenuta utile e opportuna in tutte le sedi preposte”, dichiara il capogruppo Emidio Gubbiotti

Ma la polemica monta fortissima

Giovanni De Angelis (Csa-Ral) e Desirée Marchetti (Fp Cgil Umbria) in una nota hanno definito “irrituale e del tutto privo di sostegno di legittimità, l’allestimento di un ufficio a disposizione di un consigliere comunale, qualsiasi incarico egli abbia assunto, all’interno del corpo della polizia Locale. Appare del tutto insostenibile la pretesa di assegnazione di personale in staff, vista la natura dell’impegno di spesa necessaria e la carenza cronica di agenti e di personale amministrativo che, come ogni altra direzione, la polizia locale sconta anche in presenza di notevoli sforzi assunzionali posti in essere da questa amministrazione. Non si comprende la natura dell’incarico e comunque, qualsiasi essa sia non giustifica certo la presenza politica all’interno dell’azione amministrativa e gestionale di una qualsiasi direzione.”.

Duro attacco anche della Uil., Ilaria Venturi, referente territoriale scrive: “Esprimiamo il nostro fermo disappunto per la scelta del Comune di Terni di destinare spazi e risorse, che dovrebbero essere prioritariamente impiegati per migliorare le condizioni di lavoro della Polizia Locale, a fini estranei all’attività operativa del corpo”.

“In un momento in cui gli agenti necessitano di locali adeguati, come spogliatoi funzionali e spazi operativi idonei, si è deciso invece di assegnare una stanza ad attività politiche, dotandola di personale di segreteria dedicato. Questa scelta rappresenta un’inaccettabile sottrazione di risorse che dovrebbero essere destinate a migliorare la sicurezza e l’efficienza del servizio, e non ad esigenze che non rientrano nelle priorità operative della Polizia Locale. Riteniamo essenziale che le istituzioni si confrontino con la Polizia Locale attraverso i canali istituzionali già previsti e senza compromettere la disponibilità di spazi e personale destinati all’attività di sicurezza urbana”

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