Torna l’allarme sicurezza a Terni dopo le continue spaccate notturne che hanno preso di mira gli esercizi commerciali: i due al negozio Cicogna (sei attacchi da dicembre a oggi), il tentativo di furto al bar Evangelisti e quello al minimarket in zona San Giovanni e ancora un bar in Corso Tacito.
Così inevitabilmente se n’è parlato in Prefettura al comitato provinciale per l’ordine e sicurezza, dove sono state portate le istanze dei commercianti esasperati. I dati non hanno constatato aumenti rispetto al passato ma l’allarme resta alto
Il Prefetto ha sottolineato la necessità di continuare a mantenere la massima attenzione sulla crescente domanda di sicurezza proveniente dalla collettività e, pertanto, l’esigenza di perseguire, con azioni integrate, più elevati livelli di tutela in generale e di tranquillità per i cittadini, anche in attuazione del Patto per Terni sicura, recentemente sottoscritto.
“È stato condiviso- ha dichiarato il Prefetto Antonietta Orlando – un percorso comune con momenti di fattivo confronto con le associazioni di categoria, per consentire di mettere in campo tutte le misure atte a scoraggiare eventuali, ulteriori episodi e al tempo stesso fornire supporto alle Forze di polizia. È importante, in tale ottica, la collaborazione dei commercianti danneggiati, che sono tutti invitati a denunciare tempestivamente i vari episodi illeciti, affinché tali segnalazioni possano aiutare a identificare i responsabili. Il fenomeno sarà comunque attentamente monitorato nel tempo con apposite e dedicate riunioni”.
Anche per questo, è stato proposto un protocollo d’intesa a tutela degli operatori economici con la presenza di Confcommercio, Confesercenti e la Prefettura stessa. Verrà implementato il protocollo “Video – allarme antirapina stipulato a livello nazionale, mentre a livello locale, visto che le spaccate avvengono all’alba, il Comune implementerà la sicurezza. Dal canto loro, le associazioni di categoria si sono impegnate a sensibilizzare gli esercenti affinché si dotino di misure di difesa passiva, quali, ad esempio vetri e saracinesche antisfondamento.
Proprio sulla sicurezza urbana interviene con una nota Confcommercio Terni: “Abbiamo fatto presente- sottolinea l’associazione datoriale – che le imprese associate, sempre più spesso, ci segnalano casi di furti e tentati furti e manifestano preoccupazione anche per i reati a danno dei cittadini nelle zone limitrofe al proprio esercizio, sentendosi per primi loro in pericolo a fine giornata, nel momento di chiusura dell’attività . Abbiamo chiesto alle Istituzioni firmatarie del” Patto per Terni Sicura” segnali concreti mediante lo stanziamento di maggiori risorse per la sicurezza urbana e a tal proposito, abbiamo inviato loro una lettera per un incontro urgente”
Confcommercio poi, commentando i dati che non vedono un aumento degli atti criminosi, sottolinea che il problema è la cosiddetta “sicurezza percepita”: “Bisogna far sentire i cittadini e gli esercenti sicuri, conseguentemente l’approccio al tema della vivibilità non deve essere sottovalutato e va analizzato con attenzione. La sicurezza urbana, anche solo in termini di percezione, è fondamentale per la tenuta della rete dei negozi di prossimità, già in forte difficoltà in città per la crisi che attanaglia il settore: la crescente desertificazione commerciale ne è la più diretta evidenza. Le attività commerciali rappresentano, da sempre, un fondamentale presidio sociale sul territorio, garantiscono servizi, vivacità e sono fattori di deterrenza per fenomeni di degrado urbano. Devono essere adeguatamente tutelate e sostenute, evitando che si inneschi un pericolo circolo vizioso che porti ad ulteriori chiusure”.
Un quadro quindi, secondo Confcommercio, che va costantemente monitorato: “Servono interventi urgenti di rigenerazione urbana e contrasto alla marginalità sociale, sono altresì necessari incentivi per gli investimenti da parte degli operatori nella cosiddetta “ difesa passiva”. Servono contributi a fondo perduto sugli investimenti riguardanti l’installazione di vetrine antisfondamento, sistemi di videosorveglianza, ed anche forme di sgravi/contributi che favoriscano l’illuminazione delle vetrine degli esercizi commerciali nell’arco delle 24 ore” .
Una sicurezza, sottolinea Confcommercio, che deve essere “partecipata”, con una collaborazione di associazioni datoriali, cittadini ed istituzioni: “I numeri – scrive Confcommercio – sono inficiati anche da una scarsa attenzione e propensione a denunciare i reati da parte di cittadini e degli operatori”. Da qui l’invito a denunciare: “La sicurezza urbana deve rappresentare un interesse prioritario per territori come il nostro, dotati di salda tradizione amministrativa e di tenuta sociale, in cui la vivibilità e la fruibilità dello spazio pubblico sono obiettivi irrinunciabili per la qualità della vita dei residenti e per le azioni di marketing territoriale”.
Anche per questo, conclude l’associazione, Confcommercio attuerà il Protocollo Video -Allarme Antirapina , sottoscritto presso il Ministero dell’Interno, che prevede un sistema di collegamento fra gli impianti di videosorveglianza privati degli operatori e le centrali operative di Polizia e Carabinieri.