In Umbria è boom per gli istituti tecnici e professionali: oltre 18.000 studenti iscritti

Dati della Cgia: oltre il 44 percento degli studenti della regione ha scelto corsi che preparano al lavoro. Abbandono scolastico in calo: 3000 under 24 nel 2023

In Umbria 3000 giovani fra ai 18 ed i 24 anni hanno abbandonato nel 2023 la scuola dopo aver conseguito al massimo la terza media. L’elaborazione è della Cgia di Mestre su dati Istat. Si tratta del 5,6 percento dei giovani di quella fascia d’età. Sempre troppi, ma se non altro quello che risulta maggiormente evidente è che la percentuale di abbandoni in Umbria è in costante discesa (9,3 nel 2019, 7,3 nel 2022).

La media nazionale è molto più alta (10,5, un dato sul quale pesano gli alti tassi delle regioni meridionali), come anche la variazione nel quadriennio è superiore alla media nazionale (-3,7 contro -2,9). L’ abbandono scolastico prematuro è definito come la percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai 2 anni e che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative.

E fra coloro che invece proseguono gli studi? In Umbria nel 2023 gli studenti con avviato un ciclo di studi superiori sono 40.562. Di questi oltre il 44 percento frequenta istituti tecnici (11.718) o professionali (6.391) per un totale di 18109. Gli altri 22.453 frequentano invece licei di vario genere. Non deve sorprendere l’alta percentuale di studenti di scuole che avviano al lavoro. Il dato è infatti molto alto in tutta Italia (dal 56,9 del Veneto al 36,2 del Lazio) e questo perché come spiega la Cgia molti studenti poco avvezzi con lo studio delle materie tradizionali preferiscono questo tipo di scuole proprio per acquisire competenze utili per il lavoro: “La “fuga” dai banchi di scuola durante gli anni delle superiori – dicono gli artigiani mestrini – può essere causata da una insoddisfazione per l’offerta formativa disponibile. In questo senso va sottolineato lo straordinario lavoro inclusivo svolto dagli istituti di Istruzione e Formazione Professionale. Queste realtà sono diventate un punto di riferimento per gli allievi di nazionalità straniera e per gli studenti reduci da insuccessi scolastici precedenti. Sono scuole spesso ubicate in zone periferiche caratterizzate da un forte degrado urbano e sociale che, grazie allo straordinario lavoro “antidispersivo” svolto, vanno sostenute con maggiori risorse di quante ne sono state  messe a disposizione fino adesso. In moltissimi casi sono gli unici presidi di legalità presenti nelle aree in cui insistono, sono avamposti dello Stato che si incuneano in quartieri difficili dove mancano gli spazi di socializzazione per i giovani, il lavoro non c’è e la criminalità dilaga”.  In Umbria a rappresentare questo spazio, oltre agli istituti tecnici c’è anche ITS Umbria Academy, che svolge dei corsi di specializzazione post diploma, sempre in prospettiva di un avviamento al lavoro.

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