Case popolari, il bando della discordia: accettate solo 7 domande

Decisive le limitazioni imposte dalla Giunta di centro destra nella scorsa consiliatura. Molti non hanno i requisti per accedere

Continua a far discutere il bando sull’emergenza abitativa, che nei giorni scorsi ha visto una protesta davanti a palazzo Spada sfociare nel botta e risposta fra la Regione e  l’assessore ai lavori pubblici  Giovanni Maggi sulle normative.

Il Comune ha infatti reso nota la lista dei beneficiari del recente bando legato all’emergenza abitativa. Questa graduatoria, firmata da Donatella Accardo, responsabile del settore welfare, ha dato esito positivo a soli 7 delle 42 richieste presentate. Come si evince dal documento, “le assegnazioni in emergenza abitativa sono provvisorie e saranno convertite in permanenti unicamente per coloro che soddisfano i requisiti richiesti, a condizione di una successiva partecipazione al bando generale che verrà pubblicato entro ottobre 2023”.

Mancanza di requisiti per tanti

Un elemento particolarmente notevole nel testo è il riferimento alle reazioni che hanno preceduto la pubblicazione ufficiale della graduatoria: “Prima ancora della divulgazione della lista degli ammessi, numerosi articoli di stampa riportavano la notizia e si organizzavano proteste da parte di coloro le cui domande erano state respinte per la mancanza dei requisiti specificati negli articoli 20, c.2 lett. c) e 29, della Legge Regionale 23/2003”.

Al centro delle contestazioni si trova in particolare l’articolo 29 della medesima legge, più precisamente il paragrafo C del primo comma. Questo articola che per essere ammissibili, i richiedenti non devono avere condanne penali definitive, escludendo specifici reati quali vilipendio, delitti contro la pubblica amministrazione, l’ordine pubblico, la persona, il patrimonio, nonché reati legati al gioco d’azzardo, al possesso e traffico illecito di armi, a meno che non sia intervenuta una riabilitazione ai sensi dell’articolo 178 del codice penale. Questa norma, come l’assessore Maggi ha ricordato, fu inserita proprio dalla giunta di centro destra per limitare la possibilità dell’assegnazione delle case popolari agli extracomunitari.

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