Le Acciaierie di Terni hanno segnato un’epoca, definendo la storia industriale del nostro Paese. Il 10 marzo 1884, l’imprenditore Vincenzo Stefano Breda fondava la Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni (Saffat), inaugurando uno dei più grandi complessi industriali dell’Italia post-unitaria. Quest’anno, in occasione del 140esimo anniversario, non ci sono state celebrazioni ufficiali, ma il ricordo di questa importante ricorrenza è stato tenuto vivo grazie all’intervento del segretario regionale Cisl Umbria.
L’apertura delle acciaierie è stata un punto di svolta per l’industria italiana. La “Fabbrica”, come veniva chiamata, non era solo un complesso industriale, ma un simbolo di modernità e progresso. L’impatto sulla città di Terni e sulla regione Umbria è stato significativo, portando sviluppo e innovazione. Il contributo di queste acciaierie alla siderurgia italiana è stato inestimabile, non solo per la produzione di acciaio, ma anche come catalizzatore di sviluppo tecnologico e sociale.
Oggi, a 140 anni di distanza, l’eredità di Breda vive ancora. La guida è ora nelle mani di un altro imprenditore italiano, il cavalier Giovanni Arvedi. Sotto la sua guida, Acciai Speciali Terni si sta orientando verso una produzione più sostenibile, grazie all’Accordo di programma firmato recentemente. Questo impegno mira a un equilibrio tra sviluppo industriale e responsabilità ambientale, economica e sociale, dimostrando che l’industria pesante può innovarsi in modo responsabile.
Riccardo Marcelli ha espresso i suoi auguri all’acciaieria di Terni, sottolineando l’importanza della sua storia e il suo ruolo nel futuro dell’industria siderurgica.