Le recenti dichiarazioni della Regione in merito al possibile arrivo del Frecciarossa in città scatenano l’ironia di Pd e Innovare per Terni. I due gruppi consiliari di Palazzo Spada hanno in una nota paragonano la questione ad un celebre film con Massimo Troisi: “Pensavo fosse amore invece era un calesse”. Al centro della questione, la reale natura del treno annunciato: non un Frecciarossa, ma un Frecciargento vestito da Frecciarossa.
Il Frecciargento in questione opererà sulla tratta che collega Ravenna a Salerno, attraversando stazioni come Fossato di Vico, Foligno, Spoleto, Terni, Orte e Roma. Pur vantando carrozze Frecciarossa, il servizio dovrà adeguarsi alle limitazioni di velocità imposte dalle infrastrutture ferroviarie attuali, ben lontane dalle prestazioni tipiche dei treni ad alta velocità.
consiglieri hanno espresso preoccupazioni circa la realistica rappresentazione delle capacità del treno e hanno chiesto all’amministrazione comunale di “vigilare sulle cose possibili”, a cominciare dai controlli sui lavori di adeguamento della stazione di Terni. Hanno anche invocato un “dialogo costruttivo con Trenitalia” per risolvere i problemi cronici che affliggono i pendolari, tra cui “ritardi e disservizi”, soprattutto per quanto riguarda i collegamenti con la stazione di Orte, essenziale per i transiti del Frecciarossa.
L’episodio mette in luce una problematica più ampia relativa alle aspettative dei cittadini e alle promesse delle autorità regionali sul miglioramento delle infrastrutture e dei servizi. La comunicazione poco chiara sulla tipologia dei treni rischia di “generare confusione e di minare la fiducia pubblica” verso i progetti di sviluppo locale. Sarà cruciale vedere se le azioni future corrisponderanno alle attuali dichiarazioni oppure se, come l’ironia dei consiglieri suggerisce, queste rimarranno promesse dall’apparente brillantezza ingannevole.