In 500, provenienti dalle otto diocesi umbre hanno preso parte la mattina del 25 aprile all’incontro con Papa Francesco in piazza San Pietro, inizio della XVIII Assemblea Nazionale Elettiva dell’Azione Cattolica Italiana, che si terrà a Sacrofano (RM) dal 25 al 28 aprile 2024. In testa alle delegazioni delle due diocesi del ternano Rita Pileri (Terni-Narni-Amelia) e Gianluca Tomassi (Orvieto-Todi)
L’evento è stato intitolato “A braccia aperte“, espressione che simboleggia l’approccio dell’Azione Cattolica nel ricevere chiunque desideri vivere un’esperienza di Chiesa sinodale, evidenziando l’impegno dell’associazione verso la pace e la cura della casa comune. Proprio l’abbraccio è stato il tema toccato da Papa Francesco: ” La vita dell’uomo si apre con un abbraccio, quello dei genitori, primo gesto di accoglienza, a cui ne seguono tanti altri, che danno senso e valore ai giorni e agli anni, fino all’ultimo, quello del congedo dal cammino terreno. E soprattutto è avvolta dal grande abbraccio di Dio, che ci ama, ci ama per primo e non smette mai di stringerci a sé Cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci?”.
E parla di tre tipi di abbracci: quello che manca, che alimenta la cultura del sospetto (“Con la vostra presenza e con il vostro lavoro, invece, voi potete testimoniare a tutti che la via dell’abbraccio è la via della vita”); quello che salva (“Ognuno di noi ha nel cuore qualcosa di bambino che ha bisogno di un abbraccio. Lasciamoci abbracciare dal Signore. Così, nell’abbraccio del Signore impariamo per poter ad abbracciare gli altri”) e quello che cambia la vita (“che trova il denominatore comune proprio nell’abbraccio della carità, unico contrassegno essenziale dei discepoli di Cristo”).
Quindi il rinnovato appello a costruire un futuro di Pace e promuovere “la “cultura dell’abbraccio”, attraverso i vostri cammini personali e comunitari, crescerà nella Chiesa e nella società, rinnovando le relazioni familiari ed educative, rinnovando i processi di riconciliazione e di giustizia, rinnovando gli sforzi di comunione e di corresponsabilità”
