Italia Nostra: “Big Tech e digitale per far uscire Terni dall’età del ferro”

Italia Nostra lancia un appello per il futuro di Terni, spingendo la città a uscire dall’industria pesante e puntare sulle Big Tech per una rinascita economica.

Andrea Liberati, referente di Italia Nostra Terni, esprime preoccupazioni sullo sviluppo economico della città, evidenziando l’inefficacia delle politiche attuali e la necessità di un cambio di rotta. “A seguito dell’ennesima inutile riunione ministeriale su Arvedi AST”, sottolinea Liberati, “osserviamo come una linea di pensiero ultraconservatrice continui a connotare la quotidianità di Terni e dell’Umbria.”

L’intervento di Liberati ruota intorno a due tematiche principali: la crisi del settore dell’acciaio e la mancanza di visione per il futuro economico della città. La sua denuncia si concentra su un modello industriale ormai superato, che secondo lui sta portando Terni verso un “ineluttabile declino”. “Tutti appresso ai ‘mammasantissima’ dell’acciaieria,” afferma Liberati, “poco importa che l’azienda sia passata da 7mila a 2mila dipendenti in 40 anni e che ne cresca solo la discarica-colabrodo.”

Secondo Liberati, la decadenza dell’Ast (Acciai Speciali Terni) è emblematica della stagnazione economica della città. Liberati pone l’accento sul deterioramento dell’ambiente, con “inquinamento da morire, acque avvelenate, tossici fumi che distruggono la salute delle maestranze e di chi vive nella Conca.” Nonostante l’avvento di rivoluzioni industriali che offrono opportunità di sviluppo in settori innovativi, Terni sembra ancorata al passato. “Si insiste masochisticamente con l’età del ferro”, prosegue, “nel misero e costante tentativo di spulciare quattro voti.”

Secondo Italia Nostra, una politica più coraggiosa e lungimirante potrebbe trasformare la città, lasciando da parte le illusioni legate a un’industria ormai obsoleta. “Sarebbe bello avere una politica lungimirante e una società civile meno conservatrice,” afferma Liberati. L’associazione invita a investire tempo e risorse nella ricerca di un futuro “diverso e pulito” per Terni, puntando su settori in crescita come le Big Tech. “Le Big Tech-Gafam (Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft)”, spiega Liberati, “oltre alle già promettenti imprese locali dell’IT, continuano a investire e a crescere in tutto il mondo, Italia compresa.”

Liberati propone un cambio di strategia rivolto al futuro, suggerendo di guardare oltre i confini nazionali, verso potenze economiche emergenti. Secondo il referente di Italia Nostra, il mercato dell’acciaio è ormai in declino a livello globale, e il modello ottocentesco dell’industria pesante sta provocando la “desertificazione della città”, portando la popolazione di Terni sotto la soglia dei 100mila abitanti.

L’appello finale di Liberati è rivolto alla classe politica locale, affinché smetta di inseguire il declino e abbracci finalmente la modernità. Italia Nostra invita le istituzioni a “suonare alle ambasciate americana e cinese”, per attrarre investimenti tecnologici e creare nuovi posti di lavoro qualificati, senza continuare a intossicare la popolazione con metalli pesanti e scorie industriali. “Fate uscire Terni dall’età del ferro per abbracciare la modernità e il futuro,” conclude Liberati.

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