Una trama ricca di tensioni e riflessioni sociali
“Verità Bendata” si sviluppa attorno a un rapimento che scatena tensioni all’interno della banda di criminali, costretti a fare i conti con i segreti reciproci e le conseguenze delle loro scelte. A un mese dal rapimento del figlio di un imprenditore, il riscatto non è ancora stato pagato, e la situazione si complica ulteriormente con la morte di un loro compagno, malato a causa dell’inquinamento causato dalle fabbriche dell’imprenditore stesso. Tra vendetta e lealtà, i personaggi principali, Fabrizio, Antonio e Pietro, si trovano intrappolati in un dramma morale che li porta a confrontarsi con i loro valori e i desideri di rivalsa.
Il collettivo Henosis: una produzione dal basso con grande impatto
Henosis è un gruppo di giovani appassionati di cinema, con membri tra i 20 e i 30 anni provenienti da diverse città italiane, come Roma, Milano e Salerno, ma con una forte base operativa ad Amelia. “Verità Bendata” è la loro terza produzione e dimostra come, con un budget inferiore a 200€, sia possibile creare un prodotto di qualità grazie alla dedizione e al lavoro di squadra. Ogni membro ha messo a disposizione le proprie competenze per la realizzazione del cortometraggio, dal trucco alla recitazione, per raggiungere un obiettivo comune.
Dietro le quinte: una lavorazione complessa con un team eterogeneo
La sceneggiatura di “Verità Bendata” è stata scritta da Leonardo Vescarelli e Giovanni Bussetti, mentre le riprese, durate due giorni, si sono svolte nelle campagne di Amelia, precisamente a Macchie. L’ambientazione negli anni ’80, un periodo segnato in Italia dai numerosi casi di rapimento, è stata resa possibile grazie al lavoro meticoloso del team di scenografi e costumisti, tra cui Valeria Carboni e Alice Spada. Il cast, che comprende attori come Letizia Calì e Leonardo Fusca, proviene da diverse città italiane, evidenziando il carattere nazionale del progetto.
La cura tecnica e artistica del progetto
La fotografia, affidata al ternano Giacomo Coppa, ha ricreato atmosfere suggestive e d’impatto, mentre la colonna sonora di Gabriele Lenzi ha sfruttato strumenti tipici degli anni ’80 per immergere ancora di più lo spettatore nel periodo storico rappresentato. La post-produzione, durata quattro mesi, è stata seguita con attenzione da Andrea Gatti e Tommaso Spadoni, che hanno curato il montaggio. Un ruolo importante è stato giocato dal plugin Dehancer, fornito gratuitamente per simulare la qualità visiva delle vecchie pellicole, conferendo al film una resa estetica unica.
Il collettivo Henosis dimostra come il cinema indipendente possa raccontare storie potenti e coinvolgenti anche con risorse limitate, grazie all’energia e alla passione di giovani creativi.