La condizione dei pendolari che utilizzano le stazioni di Orte, Alviano, Attigliano e Sipicciano è diventata insostenibile. Si promuove l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità sostenibile, ma i fatti dimostrano l’esatto contrario. La realtà quotidiana dei viaggiatori è fatta di ritardi, disagi e mancanza di rispetto.
Sicurezza e gestione delle risorse: promesse infrante
Mentre si parla tanto di sicurezza, alcuni treni viaggiano sovraffollati, mentre altri restano vuoti perché riservati a determinate tratte. Questa situazione paradossale lascia i pendolari in condizioni inaccettabili, trasformando un normale spostamento in un atto di resistenza.
Ogni mattina, ritardi che oscillano tra 30 minuti e un’ora complicano la vita di studenti, lavoratori e professionisti. Insegnanti, avvocati, malati, studenti e pendolari di ogni tipo si trovano a dover giustificare ritardi e assenze causati da un servizio inefficiente.
La “via crucis” del pendolare
La tratta ferroviaria è ormai sinonimo di disagi. Nessuna fascia oraria è immune dai ritardi e dai disservizi, che colpiscono indistintamente tutti i viaggiatori. A peggiorare ulteriormente la situazione, arriva l’annuncio di lavori sulla direttissima Orte-Roma con una rimodulazione degli orari a partire dal 7 gennaio. Questo comporterà la cancellazione di alcune corse e il trasferimento di altre sulla linea convenzionale, con tempi di percorrenza imprevedibili.
Le conseguenze di questa rimodulazione sono pesanti e colpiscono la vita lavorativa, universitaria e personale dei pendolari, già duramente provati da anni di disservizi.
Un’umiliazione quotidiana
I pendolari si sentono umiliati ogni giorno. Ogni ritardo segnalato sui tabelloni, ogni giustificazione richiesta al lavoro o a scuola, ogni informazione mancata è una ferita alla loro dignità. Le scuse tardive e vuote degli altoparlanti suonano come una beffa per chi si affida al servizio ferroviario.
Le richieste dei pendolari: dignità e soluzioni immediate
Di fronte a questo scenario, i pendolari chiedono:
- Ripristino delle coincidenze con treni diretti a Viterbo e Firenze almeno due volte al giorno sia al mattino che al pomeriggio.
- Informazioni tempestive sui ritardi.
- Fermate aggiuntive ad Attigliano e Alviano per i treni da/per Chiusi/Orvieto e ad Orte per quelli da/per Foligno.
Si richiede inoltre un incontro con gli assessori ai trasporti di Umbria, Lazio e Toscana per discutere soluzioni concrete e condivise, al di là delle promesse elettorali.
Basta umiliazioni: i pendolari pretendono rispetto e un servizio adeguato. La fiducia nella rete ferroviaria deve essere ricostruita con azioni concrete che migliorino una situazione ormai al limite del collasso.