Sii, guerra dell’acqua dentro Pd e Fi: “Spartizioni politiche”. Ap “divide et impera”

Nove sindaci di centrosinistra contro le nomine nel Cda (ma il presidente è un centrista ex sindaco dem). Forza Italia esprime un consigliere ma nel partito avanzano i malpancisti. Corridore: "Da noi scelte di buon senso"

La nomina del nuovo consiglio d’amministrazione del Servizio idrico integrato (Sii) dopo una lunga fase di stallo, conclusa con l’elezione di Paolo Silveri a presidente, ha suscitato la reazione critica di nove sindaci del territorio provinciale, tutti esponenti del centrosinistra. I primi cittadini hanno definito la composizione del cda come frutto di “logiche spartitorie delle poltrone e del potere”, denunciando una mancata sintesi politica.

Il documento firmato da Lorenzo Lucarelli (Narni), Fabio Di Gioia (Arrone), Damiano Bernardini (Baschi), Federico Gori (Montecchio), Stefano Paoluzzi (Penna in Teverina), Luciano Conti (Avigliano Umbro), Sebastiano Caravaggi (Montegabbione), Luca Cupello (Allerona) e Guido Grillini (Calvi dell’Umbria) sottolinea come la nomina non sia avvenuta “con una sintesi politica”, ma rappresenti piuttosto il risultato di “accordi personali e ristretti”.

L’operazione

L’operazione è stata condotta dal vicesindaco Riccardo Corridore e va in piena continuità con l’azione in Provincia, dove Ap ha potuto esprimere il presidente – nella persona di Stefano Bandecchi – grazie ai voti del centrosinistra e di parte del centrodestra (particolarmente la Lega, che non a caso esprime un consigliere nel sindaco di Lugnano in Teverina Alessandro Dimiziani) e governa senza avere la maggioranza.

Ma nel gruppo ci sono anche un esponente di nomina forzista, il confermatoMarcello Caprio, orvietano in quota Tardani, un uomo del sindaco leghista di Otricoli (Francesco Giordano) e la figlia del sindaco dem (non proprio allineato) di Guardea (Maria Vittoria Lattanzi).

Un accordo che ha diviso il centrosinistra (da qui appunto la nota dei sindaci dissidenti, quelli meno centristi) e appunto anche Forza Italia (Orvieto ha avuto la sua nomina, San Gemini e Attigliano hanno seguito la stessa strada della mediazione, ma non Amelia e Stroncone (nel secondo comune governa, nel primo ha governato e potrebbe tornare a farlo).

Le posizione dei sindaci in protesta

Secondo i sindaci firmatari della nota, “la consuetudine che ha da sempre caratterizzato una condivisione politica dei partiti dell’arco costituzionale per la gestione di un bene primario come l’acqua, ha lasciato spazio alle logiche spartitorie delle poltrone”. Ribadiscono che un bene fondamentale come l’acqua non può prescindere dalle esigenze territoriali, considerando il numero di cittadini e le zone di approvvigionamento delle risorse idriche.

Nel documento si sottolinea che sarebbe servita “una condivisione politica ad ampio raggio” per affrontare le criticità attuali, quali “il costo dell’acqua, le utenze deboli, le infrastrutture e il cambiamento climatico”, temi che avrebbero dovuto essere alla base di un confronto serio e immediato, piuttosto che discutere “dei nomi da far accomodare nel cda”.

I sindaci chiedono un’attenzione particolare a temi concreti, come “il potenziamento dei bonus sociali e la tutela delle utenze deboli”, una politica che incentivi il risparmio idrico e migliori l’efficienza nella gestione delle manutenzioni. Inoltre, auspicano che la rappresentanza pubblica sia centrale nei ruoli di governo del sistema idrico integrato, con “profili di alta competenza”.

Nel testo si conclude con un appello a riportare il tema in un tavolo di confronto inclusivo, “che possa tenere conto di tutte le forze politiche presenti all’interno del servizio idrico integrato”. I sindaci hanno annunciato la loro partecipazione all’assemblea prevista il giorno seguente, per esprimere pubblicamente il loro dissenso.

La replica di Alternativa Popolare

Di segno opposto la posizione di Alternativa Popolare, che ha respinto le accuse di spartizione. Il vice sindaco Riccardo Corridore ha dichiarato: “Alternativa Popolare, che con il peso del voto di Terni avrebbe potuto esprimere una sua forte rappresentanza al Servizio idrico integrato, ha scelto la strada dell’apertura, della condivisione, del senso di responsabilità”. Ha spiegato che la soluzione è stata raggiunta tramite un accordo tra sindaci per superare una situazione di stallo e paralisi.

Corridore ha sottolineato come nel nuovo cda siano rappresentati tutti i territori dell’ambito, con attenzione ai piccoli comuni, e ha evidenziato che i membri sono stati scelti tra esponenti di centrodestra, centrosinistra e area civica. “Abbiamo dimostrato un grande senso di responsabilità e di non guardare alle ideologie ma al fare e al bene comune”, ha affermato.

Rispondendo alle critiche, Corridore ha ribadito che ci si è sacrificati per garantire un’intesa che possa assicurare “gli obiettivi programmatici e lo sviluppo dell’azienda e del territorio, nell’interesse dei cittadini-utenti”. Ha inoltre elogiato il neo presidente Paolo Silveri, definendolo “una persona di grande qualità, con esperienze amministrative rilevanti, che rappresenta sia la Valnerina sia la città di Terni, sua residenza

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