Terni invecchia ma non è una città per anziani

Agli ultimi posti in strumenti e assistenze, qualità della vita bassissima per la terza età

Le pensioni basse, le assistenze e i servizi di tipo sociale non sempre sufficienti, la spesa sociale non adeguata. Situazioni critiche che rendono la città di Terni come poco vivibile per le persone più anziane, una fascia di popolazione sempre crescente anche nel territorio ternano. La conferma arriva anche da una recente inchiesta del quotidiano Il Sole 24 ore, che pone la città nella posizione numero 101, su 107 città italiane. A girare ulteriormente il coltello nella piaga è il paragone con l’anno precedente, quando Terni si attestava ad un già di per sé poco lusinghiero 48′ posto. Ha perso, in un anno, più del doppio delle posizioni.

LE CARENZE. Se si va sulle singole voci, la situazione è drammatica anche rispetto al paragone con la media nazionale. Le pensioni di vecchiaia, per esempio, hanno un importo medio pari a meno di un terzo rispetto al resto d’Italia, gli utenti dei servizi sociali sono addirittura meno di un sesto e la spesa sociale è meno di un quarto. Resta uguale alla media il numero di infermieri non pediatrici, ma questo non fa che confermare una situazione a livello nazionale di carenza di personale di questo tipo. Su tutto questo, pesano in maniera maggiore le mancanze provenienti dalla medicina di territorio, la quale, pur interessando tutte le fasce di età, costituisce proprio per gli anziani il problema più grave. In molti casi, infatti, anche loro sono costretti a spostarsi anche di decine di chilometri per sottoporsi a una visita.

IL COMMENTO. Un commento alla situazione arriva da Luciano Vittori, presidente provinciale dell‘Associazione nazionale anziani e pensionati. “La nostra organizzazione – dice – in sinergia con Confartigianato Imprese Terni intende proseguire il cammino intrapreso per la tutela ed il mantenimento dei livelli di assistenza agli anziani e garantisce la volontà di collaborare con tutte le istituzioni al fine di sostenere tutte le necessità di quella parte della società meno giovane, ha lavorato per tutta la vita ed ha il diritto di vivere serenamente il resto dei suoi anni“. Rilancia anche l’importanza di incrementare l’assistenza sanitaria e il personale, anche attraverso l’incentivazione dei corsi di Medicina generale. “Abbiamo già da tempo intrapreso – aggiunge su questo Vittori – un’attività di tipo sindacale a tutela della Medicina di territorio, sostenendo il mantenimento della Guardia Medica di Lugnano in Teverina, punto strategico e baricentrico rispetto ai paesi limitrofi, servizio sospeso senza sapere se e quando fosse stato riaperto, con conseguenti enormi disagi per una rilevante fetta di popolazione“.

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