Monta la polemica anche sull’annunciata firma dell’accordo di programma Ast, che dovrebbe avvenire martedì nell’ambito del tavolo al Ministero delle Imprese. La Regione ha annunciato nella giornata del 6 Giugno i dettagli dell’accordo, sottolineando come questo sia frutto di un lavoro di squadra.
Puntualissima e per nulla inattesa, arriva la nota degli otto consiglieri di opposizione a Palazzo Cesaroni, i leghisti Melasecche e Tesei; i meloniani Aagbiti, Pace e Giambartolomei; il socialista in quota lista Tesei Arcudi e i forzisti Pernazza e Romizi.
“Abbiamo appreso con sorpresa e profondo rammarico le dichiarazioni rese dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, in occasione dell’annuncio della firma dell’Accordo di Programma tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’azienda Acciai Speciali Terni- scrivono in una nota congiunta – Si tratta certamente di un passaggio importante, ma che non può essere presentato come il risultato esclusivo di pochi mesi di governo regionale, cancellando in maniera strumentale e ingenerosa tutto il lavoro svolto dalla Giunta di Ccentrodestra tra il 2019 e il 2024. Il rilancio di AST e la definizione di un Accordo di Programma nazionale sono stati una priorità assoluta fin dal primo giorno del mandato della Giunta Tesei, che ha seguito con responsabilità la delicata fase di transizione proprietaria dello stabilimento, accompagnando il passaggio al gruppo Arvedi attraverso un costante confronto istituzionale con l’azienda, con i sindacati, con i rappresentanti del Governo e con gli enti locali.
Nel corso del 2023 e del 2024 si è sviluppato un confronto costruttivo con il Ministro Urso, che ha condotto all’avvio della vera e propria definizione tecnica dell’accordo. A marzo 2024 è stata già ottenuta la convocazione del tavolo presso il Mimit, condiviso con azienda, sindacati e Governo nazionale una prima bozza operativa. Tutti questi passaggi sono pubblici, documentati e noti agli attori coinvolti. Parallelamente, la Giunta regionale di centrodestra ha lavorato su più fronti per rafforzare la competitività di AST e integrarla pienamente nel tessuto economico, logistico ed energetico dell’Umbria, e si è adoperata per affrontare il nodo cruciale del costo dell’energia, promuovendo un modello innovativo per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche regionali, in grado di assicurare approvvigionamento 100 percento green a costi sostenibili per i grandi energivori”
Dunque il centrodestra rivendica il suo ruolo nell’operazione parlando anche dei risultati ottenuti nel riutilizzo scorie e lo stanziamento di 9,5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, finalizzato a favorire la conclusione dell’accordo di programma attraverso la realizzazione della variante stradale Staino-Pentima “infrastruttura essenziale per l’unificazione funzionale del sito produttivo e l’incremento dell’efficienza complessiva dell’impianto”.
L’elenco delle opere rivendicate è poi lungo – un comunicato in pieno stile Melasecche, su questo fronte – che cita il raddoppio Orte-Falconara (non ancora però completato), la velocizzazione velocizzazione della linea ferroviaria per Civitavecchia e la progettazione della piattaforma logistica di Terni-Narni e ai collegamenti intermodali con i porti tirrenici (ma la piastra è tuttora ferma e chissà se anche l’attuale Giunta riuscirà a farla partire davvero).
“Ast non è mai stata usata dal centrodestra come terreno di propaganda e dispiace – si legge ancora nella nota – Se oggi si arriva alla firma di un Accordo di Programma è perché chi ha governato fino allo scorso novembre ha posto, con pazienza, competenza e visione tutti i presupposti politici, amministrativi e progettuali per renderlo possibile”. Singolare, dopo tutto questo lungo comunicato in cui per l’appunto, il centrodestra rivendica di aver agito per primo, che la nota si concluda con “non ci interessa rivendicare primogeniture. La buona politica si misura sui risultati concreti, non sulla riscrittura opportunistica della storia. Il futuro di Ast e dell’economia umbra meritano rispetto, non operazioni di mistificazione”.