Può sembrare spietato, farlo notare, Eppure, è così. I numeri lo dicono. La ricostruzione dopo il terremoto del 2016 ha portato in diversi territori umbri a un aumento di lavoratori subordinati. Si tratta, infatti, per lo più di addetti impiegati nelle ditte presenti sul territorio stesso per ricostruire dopo i danni del sisma. Nel dato totale regionale (escluso Spoleto), la provincia di Terni è interessata dal fenomeno nei quattro comuni della Valnerina maggiormente colpiti, cioè Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino.
LE CIFRE. Quello che emerge, in questo dato generale, è legato all’emersione del lavoro formalmente registrato. Dunque, ci sono meno addetti familiari e non contrattualizzati (-12,7%) e più lavoratori in regola. Di conseguenza, in un solo trimestre c’è stato un aumento di questi ultimi del 24,4%, nell’ambito di un +7,1% di addetti totali (cioè tra familiari e subordinati). Tra le altre cose, i cantieri per la ricostruzione post sismica hanno portato nella Valnerina nuove aziende, soprattutto edili, strutturate e con forza lavoro esterna, mentre alcune imprese locali hanno saputo riorganizzarsi, mantenendo la sede in zona ma lavorando altrove e assumendo pure nuovo personale.
DOPO, CHE SUCCEDERA’? Un aumento di forza lavoro che potrebbe essere effimero, visto che ci si domanda cosa succederà quando i lavori di ricostruzione saranno terminati. In ogni modo, per ora si commentano positivamente questi numeri.