Orvieto celebra la Palombella tra riti secolari, infiorate e cortei storici

Domenica 8 giugno la città umbra ha rinnovato una tradizione viva dal 1404 con rievocazioni, esibizioni e festeggiamenti in onore della Pentecoste

Un volo simbolico e carico di storia ha attraversato il cielo di Orvieto la mattina di domenica 8 giugno, in occasione della solennità di Pentecoste. La “Palombella”, manifestazione che affonda le sue radici nel Medioevo, è tornata a unire spiritualità, cultura popolare e rievocazione storica. Protagonista del rito è stata, come da tradizione, una colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo, che ha planato su Piazza Duomo sotto gli occhi di centinaia di cittadini e visitatori.

Al termine del suo volo, l’animale è stato consegnato a una coppia di neosposi, quest’anno Serena Antonini e Alex Muzzi, uniti in matrimonio il 31 maggio scorso nella parrocchia della Capretta. Il gesto simboleggia la benedizione dello Spirito Santo sulla nuova famiglia, rinsaldando il legame tra rito religioso e vita comunitaria.

Le celebrazioni si sono spostate nel pomeriggio in Piazza del Popolo, dove si è tenuto il Palio della Palombella. Il programma ha incluso il Torneo dei Balestrieri e le premiazioni dell’edizione 2025 di “Orvieto in Fiore”, la rassegna floreale che colora il centro cittadino in coincidenza con la festa. A fare da cornice al pomeriggio, un ricco corteo storico composto da sbandieratori, musici, figuranti in costume rinascimentale, tamburini di Montefiascone, danzatori di Pitigliano e gruppi folkloristici come il Popolo dei Fiori e gli Amici del Colle.

Il momento culminante della rievocazione è rappresentato dal volo della colomba sul baldacchino allestito davanti al Duomo, simbolico Cenacolo, dove secondo la tradizione avvenne la discesa dello Spirito Santo. Il volo, accompagnato da musiche e acclamazioni, rievoca l’antico evento descritto negli Atti degli Apostoli. A dare il segnale di avvio, come vuole l’usanza, è stato il vescovo Gualtiero Sigismondi, sventolando un fazzoletto bianco dal balcone della Fabbriceria.

Le origini della Palombella risalgono almeno al 1404, quando la nobile famiglia Monaldeschi istituì questa festa per rendere tangibile la Pentecoste al popolo. Tuttavia, fonti d’archivio indicano che già nel 1387 esistevano cerimonie simili, all’epoca chiamate “Pasqua rosata” per via dei petali di rosa fatti cadere dall’alto durante la messa solenne. Oggi, questi petali continuano a essere protagonisti attraverso le infiorate che decorano vie e piazze della città.

La ricorrenza si intreccia con la rievocazione delle nozze tra Giovanna di Gentile Monaldeschi della Cervara dei Muffati e Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera “Melcorino”, celebrata nella stessa cornice storica. L’intera città partecipa con entusiasmo alla festa, che si conferma ogni anno come uno degli eventi più sentiti non solo per la sua valenza religiosa, ma anche per l’identità culturale che rappresenta.

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