Frasi sessiste, petizione per chiedere dimissioni di Bandecchi: è boom in rete

Quasi 8000 firme in poche ore contro il primo cittadino dopo le recenti esternazioni nei confronti delle donne. Manifestazione il 27 gennaio in piazza della Repubblica

Mentre Stefano Bandecchi ha già i fari puntati sulle Europee, dove dice di volersi candidare come capolista di Alternativa Popolare in tutta Italia, si accendono di nuovo i riflettori sulle sue recenti esternazioni, che sono state etichettate da molti come offensive e sessiste. Queste affermazioni, fatte durante una sessione del consiglio comunale incentrata su un emendamento relativo alla violenza di genere, hanno sollevato un’ondata di indignazione sia online sia nella sfera pubblica.

Una campagna di raccolta firme è stata rapidamente avviata su ‘Change.org’ da Alessandro Salerno, che ha espressamente dichiarato di voler salvaguardare il decoro delle istituzioni e condannare chi ne compromette l’immagine. La petizione ha guadagnato un ampio sostegno, registrando quasi 7.500 adesioni in soli due giorni, segno di un malcontento che supera i confini locali e tocca l’intero panorama nazionale.

Salerno, promotore dell’iniziativa, ha motivato l’azione affermando: «nasce da un sentimento personale di necessità di difendere le istituzioni e lanciare un messaggio contro chi sporca la loro immagine». Ha inoltre criticato aspramente il primo cittadino, affermando: «Il sindaco Stefano Bandecchi ha recentemente fatto delle affermazioni misogine e volgari durante una seduta del consiglio comunale in cui si stava discutendo un emendamento contro la violenza di genere. Questo comportamento non è solo inaccettabile, ma anche dannoso per l’immagine delle nostre istituzioni».

L’episodio ha inoltre portato all’organizzazione di una manifestazione pacifica prevista per il 27 gennaio alle 17.30 in piazza della Repubblica. Lo stesso giorno in cui Ap, il partito di Bandecchi, terrà congresso al PalaTerni. L’evento è promosso da gruppi politici che si oppongono alle recenti condotte del sindaco, ritenute dannose per il clima di dialogo civile all’interno del consiglio comunale e per l’immagine della città a livello più ampio. Gli organizzatori invitano la cittadinanza a unirsi alla protesta per difendere i valori di inclusività, rispetto e coesione che caratterizzano la comunità di Terni, in contrapposizione alle azioni del sindaco che, secondo loro, minano il senso di orgoglio e dignità cittadina.

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