Nuovi orari rimodulati solo dopo le proteste e scarso coordinamento dei lavori nelle varie tratte e anche nelle tratte stradali. Questa l’accusa principale che i parlamentari dem Walter Verini e Anna Ascani formulano a Fs, Regione e Ministero alla luce della complicatissima situazione dei pendolari a causa dei lavori che almeno fino al 7 giugno tengono in ostaggio la tratta Foligno-Terni-Roma: “In questo modo di fatto, è stato negato il diritto alla mobilità, perchè i lavori – che sono sacrosanti visto lo stato pietoso dell’infrastruttura ferroviaria in Umbria – andavano coordinati meglio e soprattutto andavano organizzati meglio i servizi sostitutivi, che non funzionano come dovrebbero”, dicono al termine del doppio presidio, prima a Foligno poi a Terni.
Verini e Ascani chiedono lumi sui temi e una data precisa di ripristino delle corse: “Vogliamo un timer che scandisca lo stato dei lavori, perchè delle promesse non ci fidiamo”. Domande che saranno girate al ministro delle infrastrutture Salvini mercoledì nelle due interrogazioni: “Poi speriamo che la Regione risponda a sua volta: quando si tratta di interpellare un ministro dello stesso partito della presidente, questa tace”.
Un disagio al quale si aggiunge anche lo stop per tre mesi della tratta Sant’Anna-Città di Castello: “Pensare di poter percorrere l’Umbria solo su gomma è una follia- dice Ascani- anche perchè fra l’altro nello stesso momento in cui ci sono disagi sulla tratta ferroviaria Terni-Orte, lungo la strada fra Spoleto e Terni ci sono due interruzioni”.