Cerimonia di inagurazione in pompa magna – con tanto di frecce rossoverdi- per il grande Thyrus d’acciaio posizionato alla rotonda Filipponi. Presenti il sindaco Latini, il vicesindaco Corridore e la giunta quasi al completo. Dieci tonnellate, 4,65 metri di altezza, 400 lastre di acciaio dell’Ast e un progetto tutto ternano, finanziato in gran parte dalla Fondazione Carit con un contributo di 20.000 euro del Comune.
Il sindaco Bandecchi ha subito commentato alla sua maniera: “C’è chi sta fermo per non fare guai e chi si muove trova sempre critiche. Quando sono arrivato il progetto era fermo, abbiamo riallacciato i rapporti con la Fondazione Carit e abbiamo stimolato aziende e sponsor”. Un progetto lanciato tre anni fa dalla Giunta Latini: “Ma loro non sono passati dalla proposta alla realizzazione. Non basta pensarle le cose, bisogna farle. Con noi i sogni diventano realtà”
È una stoccata diretta all’ex sindaco che nel pomeriggio ha commentato su facebook: ” Il Thyrus siamo noi, ci rappresenta, ci identifica come comunità. Ne percepiamo immediatamente il significato perché è parte della nostra storia e del nostro comune sentire. Affonda la sua origine in un remoto passato ma ci proietta nel futuro come espressione analoga del nostro essere ternani. Mi piace ricordare il grande lavoro e gli sforzi fatti da tante persone e realtà importanti della nostra città per donare a Terni il più alto Drago d’Italia, prima opera pubblica, come spesso sottolineato dall’ex assessore Cristiano Ceccotti, realizzata grazie allo strumento dei patti di collaborazione.”
Parole a cui l’assessore e vicesindaco Corridore mette il carico: “Nessuno si appropri del progetto, che era fermo. Leggo autocelebrazioni da parte di chi era prima di noi. Solo grazie a noi il progetto ha preso vita”