“Vado col centrodestra perché erano miei fratelli fino all’altro giorno. Con il Pd potrei andare, da Degasperiano, solo se ci fosse Gentiloni, ma con Schlein ci accomuna solo la passione per le donne”.
Fermato sotto Palazzo Spada da Tele Galileo, Bandecchi rilancia ancora sulle motivazioni che lo hanno spunto a schierarsi col centrodestra alle regionali e ribadisce che non ci saranno novità in consiglio comunale, dove lui resterà a fare il sindaco e il centrodestra all’opposizione.
Il Pd, sul banco degli imputati, sceglie una notte di silenzio poi si palesa con due note in sequenza. Quella della federazione provinciale parla di “ennesimo voltafaccia trasformista di Bandecchi” ma anche di chiarezza sulla identità politica del sindaco: “quella della destra più estrema, antidemocratica, sessista, violenta nei fatti, nelle parole, nei gesti, nella semina d’odio, come conferma in queste ore aggredendo verbalmente la leader dell’opposizione parlamentare e tentando di sporcare la memoria di un padre della Costituzione e della democrazia repubblicana”. I dem rivendicano nella nota di non aver dato indicazioni al ballottaggio (“rifiutandoci di scegliere tra due destre, una peggiore dell’altra, una più inadeguata dell’altra al governo della città”) ma in realtà se Bandecchi ha vinto al ballottaggio – conti alla mano – è proprio grazie ai voti di molti elettori dem.
“Ora queste due destre estreme, dopo essersi insultate e aggredite per mesi, fino allo scontro fisico, si ricompattano in un disperato tentativo, imposto dai vertici nazionali governativi, di arginare la proposta delle forze democratiche e di progresso dell’Umbria e di scongiurare la sconfitta generalizzata che si profila alle prossime regionali per i neofascisti e i loro alleati”, scrive il Pd ternano
Più moderata ma ugualmente diretta la nota del segretario regionale Tommaso Bori che parla “ennesimo teatrino di una destra impresentabile, che ora lo diventa ancora di più”.
“Dalle aggressioni e i pugni si è passati agli abbracci e alle strette di mano come se nulla fosse successo dentro e fuori il consiglio comunale di Terni- scrive Bori- La sua adesione alla candidatura Tesei non è altro che un tentativo di mascherare le debolezze politiche di un fronte che, anziché lavorare per il bene dell’Umbria, sembra concentrarsi esclusivamente sulla propria sopravvivenza. Il Partito Democratico e tutto il Patto Avanti, al contrario, continuerà a battersi per un’Umbria inclusiva, che valorizzi le persone e le idee, che si allontani dalle pratiche avventate e divisive di chi punta solo a raccogliere consensi attraverso la polemica.
A stretto giro arriva anche la nota di Fabio Paparelli, portavoce della minoranza in regione, che prima di ogni cosa tiene a dichiarare di essersi astenuto al ballottaggio: “Ho sempre pensato e sostenuto pubblicamente, sin dai tempi del ballottaggio in cui mi sono astenuto, che a Terni ci fossero due destre.Ora finalmente si fa chiarezza e Bandecchi getta la maschera dì pseudo centrista per accodarsi ad un’alleanza di destra che mette in chiaro questa realtà. È interessante chiedere cosa ne penseranno adesso i dirigenti locali del centrodestra che fino a ieri lo additavano e accusavano di alcune incivili nefandezze, tra sputi e grida, arrivando a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria a suo tempo maldestramente concessa. Cosa ne pensano inoltre i membri della sua giunta che, ad ogni piè spinto rimarcavano la loro adesione da sinistra ad AP e perfino quegli elettori di centro-sinistra che, in buona fede, lo hanno votato al ballottaggio?”
Movimento 5 Stelle
Torna a parlare anche il Movimento 5 Stelle, con una nota regionale: “Alla destra non basta che Bandecchi sputi in faccia ai ternani, ora vogliono che sputi in faccia a tutti gli umbri. Dopo aver costruito la sua immagine politica contro il centrodestra e in particolare contro l’attuale presidente della Regione Umbria, il sindaco di Terni ha scelto di andare a braccetto proprio con chi aveva tanto criticato. La mossa della disperazione che non eviterà un risultato ormai ineluttabile alle prossime elezioni. Perché sarà Stefania Proietti la prossima presidente della Regione Umbria”
Non manca una stoccata al centrodestra locale. “Comprendiamo il loro imbarazzo – dicono i grillini – perché sono costretti ora ora ad andare con chi fino a ieri tentava addirittura autentiche aggressioni fisiche in consiglio comunale, dispensava sputi d’acqua ai contestatori sotto Palazzo Spada ed elargiva commenti omofobi e sessisti sulle donne”.
E rilanciano: “Quanto al Movimento 5 Stelle, che secondo Bandecchi “non vale un cazzo”, ci limitiamo a dire che le sole cose che Bandecchi è riuscito a fare a Terni sono state grazie ai soldi del Pnrr portati a casa da Giuseppe Conte durante l’emergenza pandemica”
Alleanza Verdi Sinistra
“Sarei curioso di chiedere agli elettori ternani di Bandecchi come si sentono ora che il loro politico “fuori dagli schemi” ha deciso di appoggiare Donatella Tesei, candidata del centrodestra alle imminenti Regionali umbre, e allearsi con la Lega e Fratelli d’Italia! Proprio quei partiti che non hanno mai risolto i problemi della sanità, della mobilità e dell’ambiente in città. Ma Bandecchi, il nostro paladino, che passava come immune dalle logiche di palazzo oggi accetta una sedia comoda dove sedersi, perché, nel caso fosse eletto in Regione, dovrebbe lasciare la carica di sindaco.”
Lo scrive in una nota Gianfranco Mascia co-portavoce di Europa Verde Umbria e esponente di AVS, che prosegue: La vera domanda però è: dove sarà finito il “coraggio” di Bandecchi? Quello che lo ha portato a sputare in faccia a un cittadino con le forze dell’ordine chiamate a fare da testimoni di questa “prodezza”. O quello che l’ha spinto più volte a cercare di aggredire i consiglieri comunali. Strano, però, che ora questo coraggioso sia sotto indagine per evasione fiscale, con beni sequestrati per oltre 20 milioni di euro. Chissà, sarà anche questo un “atto di coraggio fiscale”?”