Tra le conseguenze dirette delle elezioni regionali ci sarà il ritorno alle urne per alcune amministrazioni. Una di queste è Amelia, visto che la sindaca Laura Pernazza è stata eletta consigliere regionale. Con i suoi 3323 voti l’esponente di Forza Italia ha conquistato un seggio a Palazzo Cesaroni e dunque lascerà lo scranno nel comune.
Teoricamente, Pernazza avrebbe tempo 10 giorni per scegliere fra le due cariche ma in realtà ha già detto che accetterà l’incarico in regione. Dunque si andrà al voto ma nel frattempo non arriverà un commissario perchè il consiglio comunale non è decaduto: sarà il vicesindaco Avio Proietti Scorsoni a fare le funzioni di primo cittadino e guidare la macchina comunale. Da capire invece quando si andrà al voto effettivamente, sicuramente entro metà del prossimo anno.
Il problema si pone – e più grande – anche per la Provincia di Terni, della quale Pernazza è presidente. Si pone perchè nell’ultima tornata elettorale che ha rinnovato il consiglio provinciale, la coalizione vincente di centrodestra non ha eletto alcun primo cittadino. Ai sensi del regolamento dell’elezione di secondo livello, la carica di presidente della Provincia può essere ricoperta solo da un sindaco. Il regolamento prevede quindi che nel frattempo verrà eletto un vicepresidente- anche in questo caso necessariamente un sindaco, quindi possibile tocchi all’unico presente, il sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli – e che questi farà le funzioni fino all’elezione unicamente del presidente – anche in questo caso il consiglio resta in carica – che da norma dovrà svolgersi ” in una domenica tra il 1° aprile e il 15 giugno”. L’elezione resta di secondo grado quindi saranno sindaci e consiglieri comunali gli unici chiamati al voto.
Come avevamo già spiegato invece, in teoria i due consiglieri comunali di Terni eletti in Regione, i dem Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti potrebbero mantenere il doppio incarico: una norma interna al partito li porterà invece a lasciare lo scranno di Palazzo Spada a Patalocco e Di Girolamo.