Proseguono serrate le indagini presso l’appartamento di XX Settembre che ha preso fuoco la notte di San Silvestro uccidendo madre e figlio, Anna laoreti e Mauro Broccucci, insieme al loro cane.
I vigili del fuoco, tornati sul luogo del disastro per un nuovo sopralluogo, stanno cercando di far luce sull’origine delle fiamme. Tra le ipotesi principali, si parla di un cortocircuito, forse di un elettrodomestico come un cellulare in carica, o di un mozzicone di sigaretta spento male. Le indagini puntano a individuare il punto esatto di innesco, che sembrerebbe essere la camera da letto di Broccucci.
Secondo quanto emerso, il pasticcere Mauro Broccucci avrebbe tentato disperatamente di domare le fiamme. Ha provato ad aprire l’acqua del lavandino e della doccia per spegnere l’incendio, ma l’intensità del fuoco non gli ha lasciato scampo. L’acqua, rimasta aperta, è fuoriuscita dalla porta di casa fino all’arrivo della polizia e dei vigili del fuoco, che hanno trovato una situazione già tragicamente compromessa.
Il corpo dell’uomo, parzialmente carbonizzato, è stato ritrovato nella sua stanza, mentre il letto nella camera vicina ospitava il corpo della madre. Anna Laoreti, disabile e impossibilitata a muoversi, è rimasta intrappolata, senza possibilità di mettersi in salvo.
Le fiamme, dopo aver consumato tutto ciò che era presente nell’appartamento, si sarebbero spente da sole una volta esaurito l’ossigeno nei locali. Il letto di Broccucci e parte della stanza sono stati trovati completamente bruciati, a conferma della violenza dell’incendio.
Questo tragico episodio evidenzia l’importanza di controllare e prevenire rischi legati a cortocircuiti o negligenze con oggetti potenzialmente pericolosi, come mozziconi di sigaretta. Un piccolo errore può trasformarsi in una tragedia irreversibile, come purtroppo dimostra questa vicenda.