Si suicida nella vasca da bagno il narnese ai domiciliari per pedopornografia

A Narni, il sessantacinquenne accusato di pedopornografia si toglie la vita. La vicenda è legata a un'indagine complessa della procura di Perugia.

Un uomo di 65 anni, residente a Narni, ha scelto di porre fine alla sua vita in seguito alle gravi accuse di detenzione di materiale pedopornografico. L’uomo, da alcune settimane agli arresti domiciliari, è stato trovato privo di vita nella vasca da bagno della sua abitazione. La scoperta è avvenuta nel pomeriggio di giovedì, quando i familiari, allarmati, hanno contattato i soccorsi.

Inutili i tentativi di intervento del 118, che ha potuto solo constatare il decesso per annegamento. Sul luogo della tragedia sono intervenuti anche i carabinieri di Narni Scalo, mentre il sostituto procuratore Raffaele Pesiri ha autorizzato il trasferimento della salma presso l’obitorio dell’ospedale di Perugia per ulteriori accertamenti.

L’uomo era stato coinvolto in una vasta operazione della procura di Perugia, che aveva portato alla luce un giro di presunti scambi di materiale pedopornografico su piattaforme virtuali. Coordinata dal Servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, l’inchiesta aveva portato all’arresto domiciliare del 65enne e di altri due uomini umbri, di 47 e 63 anni.

Nel corso del blitz, le autorità avevano rinvenuto 800 grammi di marijuana nella casa del narnese, oltre a prove che avrebbero collegato i tre indagati al possesso di migliaia di file compromettenti. Secondo quanto dichiarato dal procuratore capo Raffaele Cantone, l’operazione ha permesso di identificare tre utenze internet utilizzate per lo scambio di materiale illecito, portando all’esecuzione di decreti di perquisizione nei confronti dei sospettati.

Le accuse e la conseguente pressione legale e sociale sembrano aver condotto il 65enne a una scelta estrema. Intanto l’inchiesta prosegue per gli altri due indagati. La polizia postale continua a lavorare per ricostruire la rete di scambio di materiale illecito, un’attività che rappresenta una priorità nella tutela dei minori e nella lotta alla pornografia minorile.

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