Una sala del Regno stracolma. Amici, parenti, ma anche tanti lavoratori di Ast e Tapojarvi Oj (presenti con un permesso retribuito) hanno reso omaggio a Sanderson Mendoza, l’operaio di 26 anni originario dell’Ecuador ma residente da oltre 10 a Terni morto nei giorni scorsi travolto dalle fiamme dell’incendio che ha distrutto il mezzo klinger che trasportava la paiola con le scorie di Ast. Una vicenda sulla quale la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza specifici indagati.
Presenti anche i genitori Ney e Maritza, arrivati dall’Ecuador, il fratello, la sorella e la fidanzata. Visibilmente commossa, è arrivata anche la presidente della Regione Stefania Proietti, per il comune presenti il sindaco Bandecchi – che ha portato a spalle la bara e ha accompagnato il feretro sino al cimitero civico- gli assessori Schenardi e Cardinali, la presidente del consiglio comunale Sara Francescangeli e in rappresentanza dei consiglieri comunali di opposizione Roberta Trippini e Pierluigi Spinelli. Presenti inoltre per Ast l’ad Dimitri Menecali e Giovanni Scordo e la deputata del Pd Anna Ascani.
Alfredo Parlascino, uno degli anziani della comunità dei Testimoni di Geova, religione professata da Mendoza, ha pronunciato l’orazione funebre. “Geova Dio non ha previsto per noi la morte, purtroppo intercorrono dei fatti che la causano ed è ancora più triste quando questo accade a 26 anni mentre si lavora”, ha sottolineato ricordando come Mendoza avesse deciso di far parte della comunità da quando quindicenne aveva ricevuto il battesimo per immersione. Aveva scelto Terni come sua città, anche quando nel 2020 i genitori avevano fatto rientro in Ecuador.
Parlascino ha incentrato la sua orazione – trasmessa non solo con casse ed altoparlanti a chi è rimasto sul piazzale ma anche in streaming ai familiari in Spagna ed Ecuador – sul concetto di vita e morte: “Dio ha cancellato la morte, l’unica consolazione è che ora Sandro non sta soffrendo”, ha spiegato. “Noi vogliamo ricordarlo con quel suo bel sorriso ed il bene che voleva a tutti”. L’empatia è stato uno dei temi centrali: “La stessa che Gesù e Geova Dio provarono per Lazzaro di Betania”, ha spiegato citando il passo del vangelo di Giovanni (Gv 11, 33-35). E l’invito ad affidarsi a Gesù che lenisce le ferite e sana le piaghe del dolore (Sal 147,3). “Ma la riflessione più importante che dobbiamo fare è quella sul modo in cui viviamo i nostri giorni”, spiega Parlascino afidandosi aancora ai salmi (Sal 90,3)
La cerimonia si è poi conclusa con un cantico sulla morte e risurrezione dal libro di Giobbe ed una preghiera collettiva di affidamento a Dio di Sanderson Mendoza e tutta la comunità letta dall’anziano Domenico Fioravanti.
Folla commossa all’esterno e feretro accompagnato all’uscita – come potete vedere dal video – accompagnato da un lungo applauso commosso.Mercoledì sera per onorare la memoria di Sanderson e sensibilizzare al tema, si terrà una fiaccolata nel centro di Terni promossa dalle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil.