Fiumi di droga nascosta nei boschi e già confezionata in barattoli, pronta per essere spacciata. Mezzo chilo al mese, direttamente dalla piazza roman di Tor Bella Monaca, pronta per il mercato ternano, principalmente a domicilio ma non solo. L’operazione Rovi ha portato all’arresto di 6 persone, tutti italiani, un romano e cinque residenti a Terni, uno dei quali ternano di nascita, fra i 35 ed i 45 anni. A due di loro è stata notificata la custodia cautelare in carcere, mentre per gli altri quattro è scattato il braccialetto elettronico, con gli arresti domiciliari. Una settima persona, anche questa ternana, è stata invece soltanto denunciata dai Carabinieri di Terni in quanto coinvolta in un singolo episodio di spaccio ed incensurata.
Ad illustrare i dettagli dell’operazione in una conferenza stampa il maggiore Fabio Del Sette, comandante dei Carabinieri di Terni insieme al pm Giorgio Panucci e al procuratore di Terni Andrea Claudiani.
L’operazione
L’indagine dei Carabinieri, partita nel 2022, ha avuto il suo culmine fra il 2023 ed il 2024: quattro mesi intensi nei quali come ha spiegato Panucci “Per la prima volta non sono state utilizzate anche tecnologie informatiche come trojan non solo per l’acquisizione di dati classifci ma anche per accendere e spegnere i microfoni dei telefoni per l’acquisizione di elementi ambientali”.
Il giro di spaccio era ben collaudato: la droga arrivava mensilmente tramite il fornitore principale, uno dei due ai quali è stato notificato l’arresto in carcere, un romano che solitamente spacciava nell’ara ben nota di Tor Bella Monaca. Dalla Capitale la droga (complessivamente sono stati sequestrati 1 chilo di cocaina, 100 grammi di hashish e 3,5 chili di marijuana) arrivava con carichi da mezzo chilo al mese; veniva poi divisa in barattoli e occultata in mezzo alle campagne alla periferia ternana, in zone boschive impervie attorno a Palmetta (da qui il nome dell’indagine Rovi).
Il pusher principale si avvaleva, a quanto sembra di circa 60 “cavallini” e in soli 4 mesi sono sono stati riscontrati 66 episodi di spaccio, dei quali 50 a domicilio e il resto partite più elevate: “Ad oggi – ha spiegato Panucci – è sempre più raro lo spaccio su piazza: i psuher preferiscono vendere direttamente nelle case, dove è più difficile entrare anche per le forze dell’ordine in quanto abitazioni private”.
I militari dell’Arma hanno ricostruito un giro d’affari di almeno mezzo chilo di droga al mese e complessivamente pari a circa 50.000 euro, sequestrati insieme ad orologi e altri oggetti preziosi che gli investigatori ritengono provento dell’attività di spaccio.
Gli arresti e il nuovo interrogatorio
Nella mattina di mercoledì sono dunque scattate le manette per 6 persone, al termine dell’interrogatorio preventivo svolto nei giorni scorsi, applicato per la prima volta a Terni dopo l’introduzione dello stesso nel nuovo codice dal ministro Nordio. La custodia cautelare in carcere è stata notificata al fornitore principale, il pusher romano e all’unica donna coinvolta, parte della coppia che gestiva il traffico su Terni. L’altro “gestore” è invece finito ai domiciliari con braccialetto elettronico per motivi di salute, al pari degli altri tre arrestati.
Andrea Claudiani, procuratore della Repubblica in conferenza stampa ha ringraziato i carabinieri di Terni per questa ed altre operazioni: “Non è solo
un’azione burocratica – ha sottolineato – ma costa fatica ed impegno, anche per la complessità di questo tipo di indagini. L’attività di Carabinieri e Polizia, in ogni caso, pur avendo registrato un’intensa attività di spaccio, non ritiene che su Terni ci sia un allarme droga: i dati ci dicono infatti che la quantità e gli episodi sono in linea con quelli di città delle stesse dimensioni”.