Fratelli d’Italia torna ad incalzare il sindaco sulla questione dell’energia, a pochi giorni dall’incontro – fissato dal ministro Urso per il 2 Maggio – che nella speranza di tutti dovrebbe portare ad un’intesa su Ast e quindi alla tanto sospirata firma dell‘Accordo di progarmma. Lo fa con una interrogazione a nome dei consiglieri del partito a Palazzo Spada e con una nota a firma di Marco Celestino Cecconi, responsabile regionale di FdI per lavoro e crisi aziendali.
Il tema è l’utilizzo della centrale Edison che il Comune vorrebbe riattivare dopo 10 anni per abbassare i costi. Una proposta che dopo le prime sollecitazioni di FdI aveva sollevato anche parecchi dubbi sul fronte sinistro dell’opposizione (il Movimento 5 Stelle ne contestò la validità) e che adesso FdI ribadisce, definendo “parole al vento” quelle di Bandecchi dell’assessore Cardinali relativamente alle possibilità di utilizzo della centrale come soluzione ponte in vista di accordi con Enel: “La centrale che alimenta il polo chimico ex Polymer: una centrale a turbogas, attualmente attiva al 10 percento della propria potenziale funzionalità, per Bandecchi e il suo assessore allo sviluppo economico, messa nelle condizioni di produrre al massimo. avrebbe potuto fornire tale energia alle acciaierie, a tariffe agevolate. In realtà – dice Cecconi – come avevamo indicato, per essere messa in condizione di produrre al massimo, la centrale ha bisogno monte interventi di adeguamento sicuramente onerosi, a carico dei privati proprietari della centrale e, oltretutto, a tali costi avrebbero dovuto essere sommati anche quelli della materia-prima utilizzata in questo caso per la produzione di energia, ovvero una materia prima già di per sé particolarmente costosa qual è, come tutti sappiamo, proprio il gas. Ecco perché avevamo chiesto lumi sull’eventuale condivisione della proposta con Edison, con Arvedi, con i ministeri competenti; avevamo chiesto lumi sul piano economico-finanziario e sull’ipotetica economicità dell’operazione”
L’interrogazione a Palazzo Spada
Da quella data, spiega Cecconi, sono passati due mesi di assoluto silenzio: “Il coniglio è sempre lì, chiuso nel cilindro di quelle buone intenzioni di cui è lastricata certa politica politicante e parolaia”. Da qui l’interrogazione del gruppo consiliare che chiede di sapere ” quale sia stato il livello di interlocuzione tra l’Amministrazione comunale e l’Edison; se ed in quali termini la Società Edison abbia condiviso tale proposta e attraverso quale manifestazione di interesse; qual è il piano economico-finanziario dell’operazione (adeguamento della centrale); da chi dovrebbero essere sostenuti i relativi oneri; come si prevede che gli investimenti necessari possano essere ammortizzati; quale sarebbe l’economicità dell’operazione, nella prospettiva di una cessione a prezzi agevolati dell’energia prodotta;quale sia stato il livello di interlocuzione con il governo e, nello specifico, con i Ministeri competenti; se vi sia stata condivisione in tale sede e attraverso quale manifestazione di interesse;quale sia stato il livello di condivisione della proposta in questione con la famiglia Arvedi, anche considerato che tutta l’operazione produrrebbe per le acciaierie, in linea del tutto teorica, quando dovesse andare a pieno regime, come massimo risultato, una riduzione del 30% sul 10% del fabbisogno dell’azienda”.