Terni si distingue come primo Comune dell’Umbria ad attivare un’iniziativa strutturata sulla giustizia riparativa. È stato infatti presentato questa mattina, nella sala Pirro di palazzo Carrara, il progetto Comunità in cammino, un percorso formativo e culturale pensato per sensibilizzare operatori e cittadini alla cura delle relazioni, alla gestione costruttiva del conflitto e all’approccio partecipativo alla giustizia. L’iniziativa si colloca tra le azioni propedeutiche alla nascita del futuro Centro di Giustizia Riparativa, previsto dalla Riforma Cartabia.
Il Comune di Terni, promotore del progetto, ha coinvolto l’ISMES – Istituto per la Mediazione Sistemica Onlus nell’organizzazione del programma, che si articolerà in tre incontri previsti per il 21 e 28 maggio e il 4 giugno 2025, presso la biblioteca comunale, con orario 9:30-13:30. Il percorso è gratuito, ma prevede obbligo di iscrizione entro il 17 maggio, all’indirizzo email ismesaps@gmail.com.
“Abbiamo voluto essere promotori di un cambiamento culturale profondo, fondato su un paradigma relazionale tra vittima, reo e comunità”, ha dichiarato l’assessore al Welfare Viviana Altamura. L’obiettivo del progetto è quello di fornire agli operatori strumenti pratici per leggere e affrontare il conflitto in una logica sistemica e partecipata, oltre a costruire una rete territoriale capace di sostenere attivamente il futuro Centro di Giustizia Riparativa.
Il programma formativo, dal valore complessivo di € 1.600,00, è rivolto agli operatori dei servizi individuati dal Comune, tra cui UEPE, USSM, ATS, volontari, docenti e operatori della giustizia. L’approccio adottato mira a un linguaggio comune tra professionisti impegnati in ambiti diversi, ma accomunati dalla necessità di comprendere e gestire dinamiche conflittuali complesse.
La giustizia riparativa, ufficialmente regolamentata dalla Riforma Cartabia, si basa su un modello consensuale e relazionale, che prevede l’incontro tra la vittima, l’autore dell’offesa e la comunità, guidati da un mediatore imparziale. In questo senso, il progetto Comunità in cammino costituisce un primo importante passo per l’integrazione pratica di questo modello all’interno dei contesti sociali.
Il percorso formativo è suddiviso in tre moduli:
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Il primo modulo (21 maggio) affronta la rappresentazione della giustizia, l’origine dei diritti umani, l’empatia, l’approccio riparativo e i riferimenti deontologici per le professioni sociali.
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Il secondo incontro (28 maggio) è dedicato agli aspetti giuridici, al ruolo della relazione nella cura dei legami, alla tutela delle vittime e all’impatto sociale del lavoro degli operatori.
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Il terzo modulo (4 giugno) esplora il processo di mediazione, il coinvolgimento della comunità, le buone pratiche e include anche attività interattive, come role play e analisi di contenuti video.
È in fase di valutazione il riconoscimento dei crediti formativi per gli assistenti sociali, aspetto che rafforza la valenza professionale del percorso.