Una banda organizzata ha svaligiato una casa a Santa Lucia di Stroncone martedì mattina, mentre la proprietaria era uscita. Il furto è avvenuto in pochi minuti e ha fruttato gioielli, orologi e oggetti di valore. Si indaga sulla possibile sedazione dei cani e su legami con altri colpi simili. Ne riferisce in prima battuta UmbriaOn.
Un’azione rapida e pianificata nei minimi dettagli: quattro ladri vestiti di nero e un complice alla guida di un’auto bianca hanno messo a segno un furto in una villetta di Santa Lucia di Stroncone, in provincia di Terni. Il colpo è avvenuto intorno alle 11 di martedì, dopo che la padrona di casa si era allontanata per svolgere alcune commissioni. La banda, secondo le prime ricostruzioni, avrebbe tenuto sotto osservazione i movimenti della donna, scegliendo il momento perfetto per entrare in azione.
Il gruppo ha forzato l’ingresso e in pochi minuti ha saccheggiato la camera da letto e la cantina, riuscendo a portare via numerosi oggetti di valore. Tra il bottino risultano gioielli di famiglia, orologi, monili d’oro e bigiotteria, ma a pesare di più, oltre al valore economico, sono i danni materiali e il trauma subito dalla proprietaria.
Subito dopo il furto, i malviventi sono fuggiti in direzione Sant’Antimo/Collescipoli, dileguandosi a bordo del veicolo su cui li attendeva il complice. I carabinieri sono intervenuti sul posto per i rilievi e le indagini. Alcuni elementi raccolti potrebbero già fornire una pista utile agli investigatori, che stanno cercando di identificare i componenti del gruppo.
Un particolare inquietante emerso durante l’ispezione riguarda i tre cani presenti nell’abitazione, noti per la loro vivacità, che non hanno abbaiato durante tutto il tempo dell’irruzione. Si ipotizza che possano essere stati sedati, un dettaglio che rafforza la tesi della professionalità e dell’esperienza dei ladri, evidentemente non nuovi a operazioni di questo tipo.
La comunità locale è profondamente scossa, ma non rassegnata. «Questi episodi fanno male – ha raccontato una residente – ma non ci arrendiamo. Le forze dell’ordine sono sempre presenti e la nostra è ancora una comunità vigile». Lo spirito di collaborazione tra vicini, unito alla memoria collettiva tipica dei piccoli centri, potrebbe rivelarsi determinante per le indagini.