Questa, è una vera sorpresa. Terni comincia a dare segni di risveglio sul piano occupazionale. I dati forniti dall’Istituto Tagliacarne nel mese di aprile 2025 vanno in questo senso. Tra le due province dell’Umbria, è quella che nel dato dell’occupazione, del terzo settore e dell’export ha fatto registrare degli aumenti. Diminuisce anche il ricorso alla cassa integrazione. Calano, però, i depositi bancari e le startup innovative.
SU. Stando ai numeri del Centro studi delle Camere di commercio, gli occupati sono in crescita del 7,7%, abbondantemente al di sopra dell’1,9% del dato nazionale. Con particolare impennata nella previsione di ingresso di nuovi lavoratori nell’intero primo semestre del 2005, che incrementa addirittura del 18,5%. I settori di meccanica, logistica e transazione energetica sembrano trainare questi numeri. Gli altri dati in aumento sono quelli del 4,3% legato all’export e l’1,7% delle transazioni immobiliari. Bene anche il terzo settore: +7,9%. Il ricorso alla cassa integrazione è al 3,5%, contro il 21,1% della media nazionale.
GIU’. Dove, invece, si registra il calo è in due settori, vale a dire le startup innovative e i depositi bancari. Soprattutto riguardo alle prime si registra un -20,8%. In riferimento ai secondi, la flessione è dello 0,7%. In negativo, di uno 0,1%, è la stabilità delle imprese attive. A dimostrazione di una carenza di segnali di innovazione tecnologica.
CRESCITA CONDIVISA. Terni, in ripresa, si trova in contrapposizione con Perugia, visto che l’altra provincia umbra, quella del capoluogo regionale, presenta invece delle criticità e tante flessioni. Giorgio Mencaroni, presidente delle Camere di commercio dell’Umbria, commenta così: “Il dinamismo di Terni va valorizzato e messo a sistema, ma non possiamo accettare che Perugia resti indietro su innovazione e credito. Serve una regia condivisa che unisca università, imprese, istituzioni e terzo settore. Come sistema camerale siamo sempre pronti a fare la nostra parte per accelerare l’accesso ai finanziamenti, sostenere le start-up e creare nuove occasioni di occupazione qualificata. L’Umbria deve investire su giovani, tecnologia e qualità. Non possiamo più permetterci una crescita a macchia di leopardo. La competitività si costruisce insieme, oppure non si costruisce affatto“.