Cimitero degli animali a Terni: bocciatura e nuova proposta

L'iniziativa di Terni Reti per la realizzazione del cimitero degli animali ha ricevuto una bocciatura dal Comune, ma si prospetta un modello sperimentale.

La proposta di Terni Reti prevedeva la costruzione di un cimitero per animali su un terreno comunale con una superficie di 2.500-3.000 metri quadrati, capace di ospitare almeno 600 loculi. Le tariffe previste sarebbero state superiori a quelle attuali del cimitero di Perugia e si prevede la saturazione della struttura in cinque anni. Tuttavia, il Comune di Terni ha bocciato il progetto per motivi di redditività.

Un progetto nato da un atto del consiglio comunale

L’iniziativa ha avuto origine il 26 febbraio scorso quando il consiglio comunale ha approvato un atto d’indirizzo per l’istituzione del cimitero degli animali d’affezione. L’intento era di avviare l’affidamento della concessione per la progettazione e la futura gestione in house providing. Il 21 giugno, Terni Reti ha presentato la sua proposta, ma i risultati economici previsti non sono stati favorevoli. I ricavi stimati per il quinquennio ammontano a 102.500 euro, a fronte di costi diretti di 122.500 euro e ulteriori spese per il personale, con un deficit complessivo di 242.425 euro.

Le ragioni della bocciatura

Il documento istruttorio redatto dal dirigente al patrimonio Piero Giorgini e dal funzionario Federico Nannurelli evidenzia che i risultati negativi in termini di redditività dovrebbero essere coperti economicamente dal Comune. Inoltre, la proposta di Terni Reti non includeva i costi di progettazione, caratterizzazione e bonifica dell’area. Per questi motivi, il Comune ha deciso di non procedere con il progetto così come presentato.

Un’alternativa sperimentale

Nonostante la bocciatura, l’amministrazione comunale non ha abbandonato l’idea di realizzare un cimitero per animali. È stato proposto un modello sperimentale che prevede l’istituzione di una sezione speciale nel cimitero urbano di Terni. Questo permetterà di ridurre gli investimenti e i costi di gestione, testando contemporaneamente l’interesse della comunità per il servizio. Verrà monitorato il modello di gestione per valutare la possibilità di future espansioni.

Le concessioni e le regole per l’inumazione

Le singole concessioni per l’inumazione dei resti degli animali saranno stipulate solo dopo l’approvazione di uno specifico disciplinare operativo che definirà le tariffe. Secondo il regolamento vigente e le linee guida regionali, l’interramento delle spoglie degli animali deve essere effettuato in modo che lo strato del terreno di copertura abbia uno spessore di almeno 70 centimetri e le spoglie siano chiuse in un apposito contenitore. Il disseppellimento è consentito solo dopo cinque anni dall’inumazione. Cinque aree per un totale di oltre 250 metri quadrati sono state individuate per questo scopo. La questione sarà discussa in consiglio comunale venerdì.

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