È stato necessario l’intervento delle forze speciali per contenere la protesta dei detenuti presso il carcere di Terni, descritta come “alimentata da alcuni facinorosi”. La conferma arriva dal Garante dei detenuti dell’Umbria, Giuseppe Caforio, che ha reso note le dinamiche dell’evento.
La protesta, inizialmente sfociata in momenti di alta tensione, è stata riportata alla calma solo grazie all’intervento delle forze speciali. L’episodio ha avuto un epilogo importante durante un incontro decisivo che ha permesso di ristabilire l’ordine. Nonostante questo, la situazione ha portato all’isolamento di sette detenuti che, secondo quanto riferito, dovrebbero essere trasferiti in altre strutture carcerarie.
L’episodio ha evidenziato ancora una volta le difficoltà gestionali all’interno delle carceri italiane, dove episodi di protesta e tensioni interne richiedono interventi tempestivi e risolutivi per evitare che la situazione degeneri.
Le parole del Garante
Secondo Caforio, nonostante gli sforzi sovrumani della direzione del carcere e della polizia penitenziaria, con turni di lavoro che arrivano a 20 ore continuative, la gestione del carcere risulta insostenibile. Molti poliziotti hanno lavorato fino alle due di notte per poi riprendere servizio alle otto del mattino successivo. Questa situazione è inaccettabile e richiede interventi strutturali immediati per decongestionare le carceri umbre.
Caforio ha sottolineato l’urgenza di implementare il personale medico e infermieristico per garantire un livello di civiltà accettabile, dove il diritto alla salute non sia compresso. Non ci sono giustificazioni che possano legittimare l’attuale situazione incredibile. L’auspicio è che il parlamento intervenga rapidamente con un provvedimento concreto per sbloccare almeno in parte le situazioni più gravi.
Durante una visita del Garante, decine di detenuti hanno espresso il loro disagio per le condizioni di sovraffollamento e le carenze sanitarie. Molti detenuti con patologie diverse non ricevono assistenza da mesi. La protesta è rientrata grazie agli impegni del Garante e del comando della polizia penitenziaria, ma l’equilibrio rimane precario.
Caforio auspica che il parlamento e il dipartimento carcerario intervengano per riportare una situazione di vivibilità nel carcere di Terni e nelle altre carceri umbre. È fondamentale ristabilire l’equilibrio delicato su cui si basa la convivenza carceraria.